Non sempre il dolore ci distrugge. A volte ci sveglia. E ci ricorda chi siamo.
A volte non serve molto perché qualcosa dentro di noi si spezzi.
Non serve una tragedia.
Basta un gesto che ferisce, una parola fuori posto, un'ingiustizia subita quando meno te lo aspetti.
Piccoli eventi, sì… ma capaci di lasciare un segno profondo.
Segni visibili di una frattura invisibile: la delusione.
Non è il danno materiale a fare più male.
È quando la bontà che hai donato ti ritorna addosso come un colpo secco, e in quel colpo ti accorgi che chi avevi guardato con rispetto, non ha fatto lo stesso con te.
È lì che si incrina qualcosa.
Non fuori. Dentro.
Eppure, anche nei giorni in cui la rabbia brucia e la fiducia sanguina, c’è chi non si lascia andare alla vendetta. C’è chi resta in silenzio. C’è chi osserva e trattiene, si arrabbia in disparte, poi si siede e respira.
Non è debolezza. È trasformazione.
Perché chi ha sofferto un’ingiustizia e non l’ha restituita,
chi ha ricevuto indifferenza e ha risposto con empatia,
chi ha trattenuto le lacrime per non farle pesare agli altri…
…ha già iniziato a diventare qualcun altro.
Non più solo una persona ferita. Ma una coscienza che si risveglia.
Questa è la vera crescita.
Non quella urlata, non quella da frasi motivazionali.
Ma quella silenziosa, che accade quando tutto sembra ingiusto e tu scegli comunque la tua dignità.
Quando potresti urlare al mondo quanto hai ragione… ma scegli di lasciarlo dire al tempo.
Viviamo tempi strani.
In cui chi sbaglia cerca alibi,
e chi è buono si ritrova con il cuore ammaccato.
Ma non è destino, è un passaggio.
Un passaggio difficile, sì, ma necessario.
Perché in fondo c’è qualcosa che va oltre l’orgoglio e la rabbia.
C’è qualcosa che ti dice:
“Tu non sei come loro. Non diventarlo.”
Ed è lì che accade la vera forza.
Non nel colpire, ma nel riconoscersi più grandi del dolore.
Nel non lasciare che un torto ricevuto cancelli anni di valori costruiti.
Nel guardare in faccia il dispiacere… e decidere comunque di essere luce.
Non si tratta di essere santi.
Si tratta di scegliere cosa diventare ogni giorno.
E allora sì, forse certe cose continueranno a far male.
Forse continuerai a chiederti perché chi fa del bene sembra spesso ricevere il contrario.
Ma una cosa è certa:
Chi fa del bene resta in piedi anche quando cade.
Perché è saldo dove gli altri sono vuoti.
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Frank Perna
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