11 maggio 2025

Festa della Mamma: un giorno che parla al cuore

Oggi non è solo una ricorrenza: è un momento per onorare chi ci ha dato la vita, chi ci ha amato in silenzio, chi ancora oggi ci accompagna, o ci guarda da lontano.



Ci sono giorni segnati sul calendario che sembrano uguali agli altri, finché non arrivano davvero. La seconda domenica di maggio è uno di quei giorni: 

ci si sveglia e c’è qualcosa nell’aria.

Le vetrine si vestono di rosa:
tra fiori, cuori di cartone e dolci promozioni, tutto profuma d’amore.

È la Festa della Mamma, quella che sembra parlare sottovoce, ma arriva dritta al cuore.

L’origine di questa giornata affonda le radici nei primi decenni del Novecento, quando si cercava un momento per onorare chi dà la vita e la custodisce.
Ma oggi, quella celebrazione ha preso mille volti:
per alcuni è un’occasione per dire “ti voglio bene”,
per altri una giornata dolceamara, fatta di ricordi, vuoti e silenzi.
E poi ci sono quelli che hanno una mamma vicina, ma non riescono a parlare con lei.
Non per freddezza, non per mancanza d’amore.
Ma perché, a volte, le parole più sincere restano impigliate nel cuore.

Eppure la mamma capisce.
Capisce anche quando non si dice niente.
Lei che da sempre interpreta silenzi, sogni spezzati, stanchezze non dette.
Lei che quando ti guarda, ti conosce già.

Una mamma è quella persona che, mentre ti insegna a camminare,
dimentica le notti passate in bianco.

Che sorride anche quando dentro trema.
Che ti lascia andare quando vorrebbe stringerti più forte.
Che combatte battaglie invisibili, ogni giorno, tra lavoro, casa, ansie, dubbi, aspettative.
Che spesso soffre in silenzio, perché si pensa che una mamma debba essere forte sempre, debba “reggere” tutto.

Ma una mamma è anche fragile, e proprio lì, nella sua fragilità, c’è la sua forza più grande.

Ci sono mamme che ancora oggi soffrono: per un figlio che non riescono a capire, per una malattia che le rende più lente, per un'età che avanza e spegne energie.
Ci sono mamme che hanno perso, e continuano ad amare.
Mamme che crescono figli da sole.
Mamme che non sono biologiche, ma hanno amato come e più di una madre.
Mamme che non ci sono più, e che oggi rivivono in una foto, in una carezza immaginaria,
in un profumo che torna all’improvviso.

E ci sono anche figli che oggi non sanno come dire quello che provano.
Non è mancanza d’amore.
È solo che a volte, tra un giorno e l’altro, le emozioni si aggrovigliano e restano sospese.
Ma ogni gesto, anche il più semplice, parla: 

una rosa, una telefonata, una mano stretta, o solo il pensiero rivolto a chi, magari, non c’è più.

Non esiste una mamma perfetta.
Esiste una madre vera, che sbaglia, si rialza, si dona.
Che lotta, educa, protegge.
Che ama in modo silenzioso, quotidiano, profondo.
E non importa com'è cambiata la società, il lavoro, le abitudini: il simbolo resta.
La mamma è il principio del mondo, e il suo cuore non smette mai di battere per qualcun altro.

E allora, oggi, questa non è solo una festa. È un inchino.

È un pensiero per chi ama la propria mamma, per chi l’ha persa, per chi non l’ha mai conosciuta davvero. Per chi oggi sente qualcosa, anche se non sa bene cosa.

A tutte le mamme, in ogni angolo del mondo,
Auguri.



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Frank Perna

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