Un viaggio poetico tra cielo e mare, dove il tramonto svela la sua bellezza senza tempo.
Il sole sfiora l’orizzonte con dita d’oro liquido, e l’acqua, nel suo incontro con la luce, sembra frizzare, come se il mare stesso brindasse alla notte. Le onde, che si infrangono sulla riva, portano con sé un sussurro leggero, come un segreto che il giorno affida al mare.
Il cielo si accende e si trasforma, il blu che si scioglie lentamente in sfumature di rosa e arancio, come se il tramonto fosse un dipinto vivo. Le nuvole si fanno tela sotto la luce del sole che le accarezza da sotto, tingerle di fuoco o di zucchero filato. E il mare, che cattura e frammenta ogni riflesso, diventa uno specchio d’oro liquido, che tremola sotto l’intensità della luce, quasi a voler trattenere quel momento per sempre.
Mentre la risacca accarezza la sabbia, fresca e ruvida, sembra che il tempo rallenti. Il vento, lieve, si infila nei vestiti leggeri, portando con sé il profumo salmastro del mare, misto a quello delle alghe che si adagiano sulla battigia. L’aria si fa più dolce, più fresca, mentre il calore del sole resta a posarsi sulla pelle, come un ultimo bacio del giorno.
In questo attimo sospeso, il mondo si fa silenzioso e lo spazio si riempie di sensazioni: di un odore che sa di mare, di una sabbia che racconta storie di passi e di sguardi. Lì, dove il cielo si fonde con l’acqua, c’è un senso di pace che avvolge tutto, come se l’universo trattenesse il respiro.
E mentre il sole sparisce dietro l’orizzonte, l’ultimo bagliore lascia posto alla prima stella che si fa strada timidamente nel cielo. Una nuova notte comincia, ma il ricordo di questo istante rimane sospeso, come una promessa che si rinnova ogni giorno, senza bisogno di parole.
Le barche all’orizzonte diventano sagome nere, disegnate contro un cielo che sembra ancora bruciare. E lungo la riva, qualche figura cammina lentamente: un bambino che raccoglie conchiglie, due amanti che si tengono per mano, un anziano che guarda il mare come se fosse un amico che non ha bisogno di spiegazioni. Il mare, intanto, continua a raccontare la sua storia, senza fretta di finire.
Poi, mentre il giorno si chiude, la notte apre le sue porte, e il mondo, ancora una volta, si ferma.
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Frank Perna
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