Svegliarsi diventa difficile? Potrebbe essere colpa dei videogiochi
Ti è mai capitato di svegliarti con la sensazione di essere ancora intrappolato in un sogno? Magari eri consapevole che fosse ora di alzarti, ma il sogno sembrava trattenerti, come se ci fosse ancora qualcosa da fare prima di poterti svegliare del tutto. È una sensazione strana, quasi come se la tua mente applicasse la logica di un videogioco al sonno: prima di uscire dal livello, devi completarlo.
Se ti riconosci in questa situazione, potresti essere vittima di un fenomeno simile al Tetris Effect. Questo termine nasce dall’osservazione di giocatori che, dopo ore passate su Tetris, vedevano i blocchi cadere anche a occhi chiusi o nei loro sogni. Ma non riguarda solo Tetris: il cervello, immerso per troppo tempo in un’attività ripetitiva o coinvolgente, tende a riprodurre quelle stesse dinamiche anche nel sonno. E quando si tratta di videogiochi, questo può tradursi in sogni strutturati come missioni da completare o livelli da superare, rendendo il risveglio più difficile.
Non è un blocco fisico, ma mentale
È importante distinguere questo fenomeno dalla paralisi del sonno. Qui non stiamo parlando di un blocco fisico dovuto alla fase REM, ma di una difficoltà nel risveglio perché la mente è ancora immersa nella logica del sogno. È come se il cervello non riconoscesse il sogno come “finito” e ti trattenesse in quel mondo onirico, portandoti a ripeterlo in un loop, quasi come se stessi giocando a un livello che non si conclude mai.
Completion Bias: il bisogno di finire ciò che si è iniziato
Uno dei motivi per cui si rimane intrappolati in questo loop è il Completion Bias, ovvero la tendenza della mente a voler completare un compito una volta che lo si è iniziato. Questo è qualcosa che va oltre il semplice videogiocare: è una caratteristica che molte persone hanno nella vita quotidiana. Se sei il tipo di persona che fatica a lasciare le cose a metà, che sente il bisogno di concludere un’attività prima di passare ad altro, allora è molto probabile che questo meccanismo influenzi anche il tuo sonno.
La mente, quindi, applica lo stesso schema anche ai sogni: se nel sogno c’è un obiettivo da raggiungere, anche inconsciamente, il cervello cercherà di spingerti a finirlo prima di permetterti di svegliarti del tutto.
La dinamica del checkpoint: quando il cervello cerca un punto di pausa
C’è poi un altro fattore interessante: la dinamica del checkpoint. Nei videogiochi, spesso si continua a giocare fino a raggiungere un punto di salvataggio, per evitare di perdere i progressi fatti. Alcune persone applicano questa logica anche nella vita: si fermano solo quando sentono di aver raggiunto un “punto sicuro”. Questo stesso meccanismo potrebbe influenzare il risveglio: se il sogno non ha ancora raggiunto un punto di “pausa naturale”, il cervello potrebbe trattenerti nel sonno, cercando di chiudere il ciclo narrativo prima di permetterti di aprire gli occhi.
Il ruolo dei videogiochi e l’importanza di un sonno sano
Attenzione però: il problema non è il videogioco in sé. Videogiocare è un’attività stimolante, coinvolgente e può essere anche un modo per rilassarsi. Il problema nasce quando si abusa del gioco, specialmente a ridosso del sonno. Restare svegli fino a tardi davanti allo schermo non solo riduce le ore di riposo, ma altera anche la qualità del sonno, rendendo più difficile il risveglio.
Non dormire bene porta poi ad altri effetti negativi: stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, irritabilità e persino problemi di memoria. La mente ha bisogno di tempo per staccarsi da stimoli intensi prima di entrare in uno stato di riposo profondo, ed è qui che giocare fino all’ultimo minuto prima di dormire può diventare un problema.
Come migliorare la qualità del risveglio
Gli esperti del sonno consigliano alcune semplici abitudini per migliorare la qualità del riposo:
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Evitare videogiochi o schermi almeno un’ora prima di dormire: Questo aiuta la mente a rilassarsi e riduce l’impatto della luce blu sul ciclo del sonno.
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Creare una routine serale rilassante: Leggere, ascoltare musica tranquilla o fare esercizi di respirazione può preparare il cervello al sonno.
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Essere consapevoli del Completion Bias e della dinamica del checkpoint: Se capita spesso di rimanere intrappolati in un loop onirico, si può provare a riconoscere mentalmente che il sogno non deve essere “completato” e che il risveglio può avvenire in qualsiasi momento.
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Dare la giusta priorità al sonno: È facile farsi prendere dal "ancora una partita e poi dormo", ma il riposo è fondamentale per la salute e il benessere mentale.
I sogni sono affascinanti perché rielaborano la nostra realtà in modi inaspettati. Se il tuo cervello ti tiene intrappolato in un loop onirico, forse è perché ha interiorizzato meccanismi che applichi anche nella vita di tutti i giorni.
E tu? Ti è mai successo di vivere un sogno come se fosse un videogioco? Hai mai avuto difficoltà a svegliarti perché sentivi di dover "completare qualcosa"? Raccontacelo nei commenti!
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Frank Perna
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